Con la riforma delle Camere di commercio e le nuove direttive nazionali su Impresa 4.0, partono anche a Torino gli strumenti per diffondere la conoscenza del digitale a tutte le micro, piccole e medie imprese di ogni settore: dal cassetto digitale, dove gli imprenditori trovano gratuitamente sul loro smartphone i propri documenti di impresa, ai servizi camerali del Punto Impresa Digitale per supportare tutte le aziende nella trasformazione digitale e sostenerle economicamente con voucher.
Che cosa vuol dire per l’impresa essere digitali? Innanzi tutto essere digitale vuol dire saper sfruttare intelligentemente tutte le possibilità che offrono le tecnologie: l’impresa che non ha dimestichezza con la rete web ha purtroppo parecchi punti in meno delle altre. L’imprenditore gode di alcuni indubbi vantaggi che le tecnologie digitali gli offrono. Anche la Camera di commercio di Torino offre on line molti servizi, ma soprattutto da qualche mese, fornisce ad ogni impresa il proprio cassetto digitale.
Ogni imprenditore, dal più piccolo al più grande, può andare sul sito impresa.italia.it e con la sua CNS-Carta Nazionale dei Servizi, oppure con lo SPID-Sistema Pubblico di Identità Digitale, entra in una sezione dedicata esclusivamente alla sua impresa. Qui l’imprenditore trova, gratuitamente dal proprio smartphone, tablet o pc, senza perdere tempo, i documenti della sua impresa: visura camerale, atto costitutivo della società (e sue modificazioni), bilanci e molto altro ancora.
In questo momento Torino è la prima Camera di commercio italiana per numero di imprese che hanno aperto il loro cassetto digitale per scaricare gratuitamente le proprie visure. Ma il numero degli imprenditori è davvero molto basso e l’obiettivo dell’ente camerale è quello di divulgare questa novità tramite i suoi sportelli, il suo sito ed i social, visto che la grande maggioranza delle imprese continua a non saperlo: tutti i propri documenti sono gratuiti dal proprio device. Inoltre – sempre attraverso il cassetto digitale su impresa.italia.it – c’è la possibilità di poter usufruire del fascicolo d’impresa che vive anche attraverso tutte le comunicazioni, autorizzazioni, certificazioni dell’impresa che il SUAP deve garantire.
Il SUAP è lo Sportello Unico per le Attività Produttive, lo sportello esclusivamente telematico a cui l’imprenditore (o il suo consulente) accede per presentare qualunque pratica relativa alla sua attività, indipendentemente da quale sia la pubblica amministrazione destinataria finale (Comune, ASL, Vigili del Fuoco, ARPA, Questura, Prefettura, Ministeri, ecc.). Quindi la pratica presentata telematicamente al SUAP verrà trasmessa a sua volta alle varie amministrazioni competenti. Il SUAP può essere gestito direttamente da ogni Comune, oppure il Comune nella gestione del SUAP può avvalersi del supporto e della piattaforma della Camera di commercio. In tutta Italia i SUAP che si avvalgono del supporto delle Camere di commercio sono 3.539.
Il Ministero per lo Sviluppo Economico ha previsto l’organizzazione del network nazionale Industria 4.0, poi recentemente diventato Impresa 4.0, con l’obiettivo di accompagnare e supportare le imprese digitali. Il network italiano prevede una rete di soggetti che si può immaginare come una piramide: alla base i 77 PID Punti Impresa Digitale, poi i 100 DIH – Digital Innovation Hub (con gli EDI-Ecosistema Digitale per l’Innovazione) e, infine, i Competence Center. I PID sono stati attribuiti alle Camere di commercio, a cui è stata affidata la diffusione locale della conoscenza di base delle tecnologie in ambito di Impresa 4.0. Poi ci sono i Digital Innovation Hub delle associazioni di categoria (Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, CNA), a cui probabilmente si aggiungeranno DIH di altre associazioni. A loro spetta la formazione avanzata su tecnologie e soluzioni specifiche per i settori di competenza e il consolidamento e il coordinamento di strutture di trasformazione digitale e dei centri di trasferimento tecnologico. Infine i Competence Center nazionali, al livello più elevato della piramide, a cui spetta l’alta formazione e lo sviluppo di progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, con compiti di assistenza verticale e formazione avanzata sulle tecnologie abilitanti il 4.0. Le imprese avranno la libertà di decidere a quale punto del network rivolgersi, sulla base dei servizi offerti.
È stato appena varato dalla Giunta della Camera di commercio il bando per i voucher sulla digitalizzazione, per favorire l’utilizzo da parte delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) di servizi o soluzioni focalizzati sulle nuove competenze e tecnologie digitali. Dal 27 novembre e fino al 29 dicembre 2017 è disponibile il bando del voucher su www.to.camcom.it per le MPMI di qualunque settore economico, per un massimo di 10.000 euro ad impresa. Nel progetto PID della Camera di commercio di Torino è previsto per ogni annualità (2017-2018-2019) un sistema di voucher di 450.000 euro all’anno.
Quest’anno, i contributi coprono una percentuale dei costi ammissibili, variabile dal 50% al 75% a seconda della dimensione dell’impresa e del tipo di spesa (consulenza o formazione). L’importo minimo dell’investimento è di 5.000 euro per spese legate a servizi di consulenza e formazione in tecnologie 4.0. Il bando prevede la presentazione di “progetti aggregati” ovvero progetti condivisi da più imprese partecipanti (da un minimo di 4 a un massimo 20 MPMI), che poi si riuniscono in un unico macro progetto, predisposto e presentato da un solo “soggetto proponente”. Il soggetto proponente definisce gli obiettivi del progetto, aggrega le imprese e agisce come “fornitore principale del servizio di formazione/consulenza”, che coordina le attività di sviluppo del progetto.