Esiste uno strumento pubblico per sapere, comune per comune anche in Piemonte, com’è la situazione della banda ultra larga e come vanno i lavori per estenderla, con i fondi pubblici.È una piattaforma presente sul nuovo sito di Infratel Italia, società del ministero dello Sviluppo
economico deputata a eseguire il piano banda ultra larga. Piano che finora ha potuto usare fondi pubblici solo nel Sud Italia ma che verso fine 2015 ne avrà anche nel Centro-Nord, per un totale di 6,2 miliardi di euro da qui al 2020. Bisogna scrivere il nome del proprio comune o regione nella barra di ricerca e appare una mappa (Google Maps) con la grafica della rete già presente.
Il sito dice anche i dati di copertura nazionale e così possiamo apprendere che ad oggi, ufficialmente la banda ultra larga è sul 22,3 per cento della popolazione italiana (anche se Telecom Italia riferisce che è il 27 per cento). L’obiettivo governativo è arrivare al 100 per cento entro il 2020 (almeno a 30 megabit). I 100 megabit sono un grosso problema: secondo il nuovo sito, solo il 2,4 per cento ne è coperto. Le previsioni per il 2020 vanno dal 50 all’85 per cento di popolazione coperta a seconda dell’effettiva disponibilità di risorse.
Il sito descrive poi, nella zona selezionata dall’utente, quali sono i progetti in corso, ossia gli scavi, con i fondi pubblici. Lo strumento dice quanti giorni gli enti pubblici si prendono per dare il permesso a scavare: la media nazionale è di 136 giorni. Infratel Italia in questo modo vuole coinvolgere gli utenti – con le logiche dell'”open data” – nei progetti di copertura, anche per fare le giuste pressioni sugli enti locali, contro i soliti ritardi burocratici che negli anni scorsi hanno rallentato lo sviluppo della rete italiana. E in realtà continuano a rallentarlo. La conferma è anche nei ritardi che sta subendo il “decreto scavi”, atteso già da mesi per colpa di divergenze di vedute tra i due ministeri firmatari, Sviluppo economico e Infrastrutture e Trasporti.
Lo strumento “Vuoi internet più veloce?”, è un pulsante che appare dopo una ricerca per comune o regione. L’utente che ancora non è coperto può segnalare, su un modulo, dove vorrebbe avere la banda ultra larga. Sono anche informazioni utili per orientare gli investimenti degli operatori dove risulta esserci più richiesta. Per il resto, dai dati di Infratel si scoprono alcune cose interessanti. Per esempio che anche le città date per coperte dagli operatori, da banda ultra larga, in realtà lo sono soltanto in parte. Sembra particolarmente grave il solo 71,6 per cento a Roma (a Milano è il 92 per cento, a Bologna l’89 per cento, a Bari il 90 per cento).